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Google restringe le Url

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Presentato Goo.gl, nuovo servizio di Mountain View per abbreviare indirizzi web. È stato implementato in strumenti come Toolbar e Feedburner. E anche Facebook si lancia nella mischia degli URL shortener. Roma - Non si tratta di un gioco di parole nè di un'imitazione mal riuscita: Goo.gl costituisce di fatto una nuova maniera di chiamare Google, almeno la sua versione tascabile, ristretta. Goo.gl, ovvero il nuovo servizio lanciato da Mountain View per accorciare le URL più lunghe, riducendone la massa di caratteri in modo da rendere un link qualcosa di più semplice da condividere, da inviare via posta elettronica o cinguettare attraverso Twitter. "Le persone ormai condividono tantissimi link online - ha spiegato un recente post sul blog ufficiale di BigG - Questo è vero in particolare dal momento in cui piattaforme di microblogging come Twitter sono cresciute in popolarità tra gli utenti". Il post ha continuato ricordando che un tweet, ad esempio, obbliga a determinati limiti di spazio, così come un aggiornamento di stato su Facebook o una qualsiasi altra forma di micropubblicazione. Per questo, a detta degli ingegneri software di Mountain View, una URL più corta potrebbe essere la soluzione più ovvia e giusta. Esistono già altri compressori di URL come TinyURL e Bit.ly che, tuttavia, obbligano l'utente a raggiungere i loro siti web per ottenere cuccioli di indirizzi Internet. L'URL Shortener di Google, invece, è stato implementato direttamente all'interno dei prodotti software, a partire da Google Browser Toolbar e dal servizio Feedburner RSS. A spiegarlo gli autori dello stesso post: "Google URL Shortener non è un servizio indipendente ed è attualmente presente solo su Toolbar e Feedburner. Non può essere utilizzato per abbreviare le URL in maniera diretta e separata dagli strumenti in questione". Probabilmente una mossa per evitare che terze parti ottengano liberamente URL sintetizzati per poi utilizzarli nei propri servizi. Secondo i tecnici di Mountain View, gli obiettivi principali di Goo.gl sarebbero tre, una trinità di S. La prima, stability, per assicurarsi che il servizio sia stabile, privo di disservizi; la seconda, security, per proteggere gli utenti da malware e phishing; la terza, speed, per viaggiare ad una maggiore velocità. Google non è stato l'unico protagonista della Rete a lanciarsi nel business degli URL abbreviati, sempre più importanti in un contesto allargato di condivisione social in pochi caratteri. Anche Facebook si è gettato nella mischia, proponendo il suo Fb.me, attualmente a disposizione sulle interfacce mobile. L'URL Shortener del social network in blu non restringe soltanto i vari link condivisi, ma anche gli username, per abbreviare e semplificare le varie attività da profilo in Rete. Mauro Vecchio da Punto Informatico del 15/12/2009
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