Questione di Touch-Point of View
I touchpoint sono le tappe fondamentali del Customer Journey, perché rappresentano il momento in cui l’utente, la persona, entra in contatto con il brand, con il prodotto o con il servizio. Quasi inutile dire che è in queste situazioni che si costruisce la relazione tra le parti, che da qui parte un processo di conoscenza e scoperta reciproca. Anche in questo caso, i touchpoint sono stati classificati e schematizzati, sia per comodità che per cercare di sfruttarli al meglio. Troviamo quindi touchpoint:
- Fisici: come le relazioni pubbliche, la TV, i call center, i punti vendita, le fiere, gli eventi, ma anche le più tradizionali strategie pubblicitarie e persino alcune azioni di guerrilla marketing;
- Digitali: SEO, Ads, social, chatbot, siti internet, newsletter, landing page, la nuova ricerca vocale tramite assistenti e smart speaker;
- Gestiti dalle aziende: campagne pubblicitarie, landing, punti vendita, eventi promozionali, fiere;
- Terzi: passaparola, backlink e siti terzi, blog, influencer (più o meno terzi).
Ma i touchpoint non sono camere stagne separate le une dalle altre, né costituiscono sempre un percorso lineare e consequenziale: si confondono, si mescolano, si provano contemporaneamente. Il modello Funnel indica un percorso ideale, regolare e diretto, che si verifica raramente, tanto più all’interno di un universo multicanale come quello in cui viviamo oggi (come testimoniato anche da una recente ricerca di BitMat) dove sono in continuo aumento soprattutto gli Everywhere Shopper. Con tanti touchpoint (alcuni nuovi e in ascesa, come la ricerca vocale) e la crescita degli “utenti omnicanale”, può essere forte la tentazione di invadere ogni punto di contatto con i propri prodotti e servizi. Ma questa non è la strategia corretta: saturare i punti di contatto è inutile, frustrante e superfluo. È invece fondamentale attivare solo i touchpoint che servono, semplificando l’esperienza dell’utente, senza coinvolgerlo o sommergerlo di comunicazioni. Mantenendo l’abusata metafora del viaggio, meglio fare meno tappe, ma vedendo più cose (e più interessanti).