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Quali sono le differenze tra la SERP desktop e da mobile?

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Quali sono le differenze tra la SERP desktop e da mobile?
SEO

Desktop VS Mobile: cosa cambia nella SERP?

Tempo di lettura ≈ 5 min.

Il primato del mobile sul fisso è ormai chiaro da tempo. Allo stesso modo, professionisti di Digital Marketing di tutto il mondo sanno ormai che la maggior parte delle ricerche, nonché del traffico verso siti web, proviene da dispositivi mobili – soprattutto smartphone. Questo significa naturalmente che la strategia SEO deve essere adattata e che i siti web devono essere responsive. È il famoso dogma del mobile-first.

Ma come differenziare le strategie tra desktop e mobile? E quanto sono diversi i risultati in SERP a seconda del dispositivo che si utilizza?

Le differenze tra desktop e mobile – lo studio di SEMrush

In uno studio recente, SEMrush ha analizzato 50.000 keyword casuali per verificare quanto si discostassero SERP mobile e desktop per la stessa query di ricerca; e i risultati sono stati abbastanza sorprendenti. Le differenze, infatti, sono notevoli, a partire dal fatto che solo il 13% dei siti mantiene la stessa posizione su tutti i device.

Sono diversi i motivi per cui da mobile si possono perdere posizioni, ma certo la percentuale di chi riesce a rimanere “saldo” al proprio posto è davvero bassa. In un mondo digitale sempre più orientato al mobile first, e dove gli utenti preferiscono usare questo device ormai per ogni cosa, questo dato diventa davvero preoccupante dal punto di vista di chi vuole essere trovato online.

Quante sono le pagine che perdono visibilità da mobile?

Tante. Un terzo delle pagine che si trovano nei primi 10 risultati di ricerca su desktop perde posizioni ed esce dalla prima pagina in SERP mobile. Il 30% è una percentuale davvero alta, e se consideriamo che da mobile il 92% degli utenti non va oltre il quarto risultato di ricerca, capiamo quanto questo dato possa essere preoccupante per chi perde posizioni e scivola fuori dalla prima pagina dei risultati.

Posizionarsi bene da mobile

Bastano questi due dati per capire come il Mobile Indexing sia ancora poco sfruttato (o sia fatto male). Eppure, nel 2019, l’ottimizzazione delle pagine web per mobile dovrebbe essere al centro dell’attenzione di chiunque abbia un sito internet che vuole essere trovato (e, quindi, tutti).

Adottare una strategia SEO mobile first, per poi adattarla al desktop, sta diventando fondamentale per diverse ragioni. Su mobile, se possibile, il posizionamento diventa ancora più importante.

  • Ovviamente anche da mobile il primo risultato attira più clic, però ci vuole molto più tempo per raggiungerlo: occorre infatti prima scrollare vari elementi (come il Knowldege graph o gli elementi media) che da mobile si posizionano sopra il risultato 1;
  • Da mobile solo il 7% dei clic supera la quarta posizione (da desktop è il 16%);
  • Quasi il 20% dei clic finisce sulle prime due inserzioni a pagamento;

Un elemento in più da considerare è che dal 1 luglio Google ha lanciato il Mobile-First Indexing: tutti i nuovi domini – quelli prima sconosciuti a Google Search – saranno indicizzati a partire dal mobile, attraverso Googlebot smartphone.

Perché tutta questa differenza?

La SERP mobile è cambiata molto negli ultimi anni, per andare incontro alle esigenze degli utenti, che ormai utilizzano device mobili per qualsiasi cosa. Il 57% del traffico proviene infatti da mobile, per cui i motori di ricerca (Google in primis) hanno aggiunto feature previste apposta per questi device. Anche perché, inevitabilmente, le ricerche da mobile non sono uguali alle ricerche da desktop.

Alcuni dei fattori e degli elementi specifici del mobile che possono provocare questa differenza tra i risultati in SERP sono:

  • I risultati locali, più ampi e facilmente identificabili da desktop (ma che, paradossalmente, sono più utili da mobile);
  • La presenza, decisamente ingombrante, di Knowledge Graph e inserzioni a pagamento, che attirano l’attenzione dell’utente e spostano i risultati organici più in basso; per questo motivo, quasi nessuno va oltre il quarto risultato. Secondo SparkToro / JumpShot addirittura il 62% degli utenti non clicca su alcun risultato, probabilmente perché soddisfatto dagli elementi forniti da Google (da desktop è il 34%);
  • Da mobile i pannelli del Knowledge Graph occupano molto più spazio e spostano i risultati organici in basso; diventa più importante posizionarsi molto in alto;
  • La SERP mobile favorisce i contenuti multimediali (video, livestream, podcast, immagini, notizie).

Questi fattori sono noti ormai da tempo, ed è da anni che si parla del sorpasso del mobile sul desktop. Quindi perché solo il 13% dei siti riesce a mantenere la stessa posizione? Evidentemente l’ottimizzazione per i risultati mobile non è ancora così diffusa come dovrebbe, per cui chi gestisce un sito web si preoccupa ancora principalmente di posizionarsi bene da desktop (dimenticandosi, così, di più della metà di chi fa ricerche online).

Come differenziare la strategia SEO

Ed eccoci al punto chiave: bisogna concentrarsi sull’ottimizzazione SEO da mobile, senza però dimenticarsi del desktop. È necessario avere una buona posizione in entrambe le SERP (o meglio, nelle due versioni della stessa SERP), perché non sappiamo da dove l’utente accederà alla nostra pagina; anche se sappiamo che, con maggiori probabilità, accederà da mobile.

È quindi fondamentale una strategia di ottimizzazione che adotti un approccio mobile-first sufficientemente elastico per non trascurare la comunque notevole quantità di ricerche fatte da desktop. Ecco alcuni punti da prendere in considerazione per una strategia di questo tipo:

  • Partire da una Keyword Search Mobile. Le ricerche fatte da mobile sono diverse rispetto a quelle fatte da desktop: se digitiamo scriveremo frasi più brevi, altrimenti sfrutteremo gli assistenti vocali per ricerche più prolisse e complete. Sulla base delle keyword trovate bisogna capire l’intento di ricerca e quindi produrre contenuti che rispondano a quelle determinate query;
  • Ottimizzare quegli elementi che più contano da mobile, come la velocità di caricamento, la grafica responsive, la facilità di download;
  • Sfruttare i contenuti media che hanno ancora più rilevanza da mobile (video, immagini, news e così via);
  • Ottimizzare la scheda Google My Business, in particolare per attività locali;

Pensare per argomenti, e non solo per ricerche – in modo da apparire anche nei correlati nel Knowledge Graph.

Sfruttare anche le inserzioni paid per mobile

Come detto, da mobile l’attenzione viene distolta da quegli elementi che, per mancanza di spazio a lato, finiscono sopra i primi risultati organici. Questo spostamento coinvolge soprattutto il Knowledge Graph, ma rende anche più visibili le inserzioni a pagamento. L’utente infatti scrolla il meno possibile, e clicca di più sugli annunci rispetto alla versione desktop. Può quindi valere la pena di prendere in considerazione l’ipotesi di investire del budget nell’organizzazione di campagne SEM cha abbiano come principale obiettivo i dispositivi mobile.

Oltre a questi accorgimenti, un consiglio sempre valido è quello di rivolgersi ad agenzie in grado di gestire tutte queste complesse e dettagliate strategie di Web Marketing. NUR Digital Marketing fornisce servizi professionali e performanti e può contare su team dedicati all’ottimizzazione SEO e alla gestione di campagne sui motori di ricerca.

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